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Pubblicato giovedì 22 novembre 2018

Festa dell'Albero 2018

Sua Maestà la Roverella con i Bambini di Patrica

"E' istituita la Festa degli alberi. Essa sarà celebrata ogni anno nelle forme che saranno stabilite di accordo tra i Ministeri dell'Economia Nazionale e dell'Istituzione Pubblica"

Legge Forestale del 1923 Art. 104

Ma perché fu istituita questa festa? 

Forse è bene sottolineare il valore, ancora più attuale di allora, nel donare una sana coscienza ecologica soprattutto tra la popolazione "cucciola", creare un piccolo strumento che potrebbe essere il motorino di avviamento volto a sensibilizzare quelle generazioni che nel prossimo futuro, dovranno sobbarcarsi problemi ed emergenze ambientali molto più seri di quelli odierni.

Nasce quindi questa esigenza: L'educazione ed il rispetto degli alberi, nasce la riscoperta di un Essere Vivente che sia amichevole oltre che funzionale, che queste creature potrebbero, non solo, ridurre sensibilmente i "Gas Serra" a favore della sopravvivenza di tutti gli esseri viventi ed il Pianeta,, ma diventerebbe alleato dei bambini, per creare le Nuove Coscienze, sarebbe amico di chi sceglie di imparare da questi Saggi Vegetali i Valori della Vita che risiedono nel saper attendere, nel sapersi aiutare, nel rendere prezioso ogni secondo della propria vita e ancora più di ogni cosa: nella capacità di ricostruirsi dopo una tempesta di vento.

Ecco perché i bambini di Patrica (FR) scelgono di abbracciare con decine di mani la loro Roverella di oltre 500 anni, un albero non comune, ma sua Maestà la Regina del Lazio.

Abbracciare questo Reale con i suoi 730 cm di circonferenza non è cosa da tutti, alzare lo sguardo lungo i suoi 37 metri di altezza e roteare la testa intorno ad una chioma che si fa Casa in 36 metri quadrati, è destino di pochi.

Sono le 11:00 del 21 Novembre e sotto un tiepido sole che gentilmente, oggi ci è stato concesso, troneggia l'imponente Quercia ancora carica delle sue foglie vestite di autunno.

Entro nel cancello del "Casale le Querce" del Signor Marignani Luigi, in compagnia del Maesto Tolassi Tarquinio e già da lontano mi arrivano le voci gioiose di tre classi (la 1°A, 1° B e 2°B) della Scuola Primaria "Simone Simoni".

La quercia sopra di loro non sembra affatto disturbata ed i bambini ascoltato con interesse il Professor Michele Incelli, Preside in pensione, che racconta la storia di una ghianda e cosa diventò da grande.

Difficile non perdersi in queste storie che sanno di antico, tutto torna fanciullo e resto ammirata dall'interesse di questi occhietti verso l'insegnante.

Esperienza e conoscenza, passione e desiderio di condivisione legano alunni e maestri . Il Tutto è accompagnato dalla consapevolezza della complessità del nostro tempo che richiede chiarezza, capacità di pensiero e accettazione della semplicità nei gesti e nelle parole scelte.

La complessità della scuola di oggi lancia continue sfide al maestro il cui campo d’azione non è solo l’aula e gli scolari, ma si allarga alla famiglia e alla casa, al contesto sociale ed oggi all'Albero.

Il piccolo Andrea C. Ha in mano la sua grande foglia arancione con una poesia scelta per lui: Ci legge le "Foglie gialle" di Trilussa.

Cristian parte spedito con Jacques Prevert: "Gli alberi parlano" e segue la dolcissima Sara che legge "Pensa che in un Albero" di Alda Merini, arriva Siria con al sua: "Neve sull'albero" (Roberto Piumini) e finiscono Diego e Samuele con un grandioso: "Testamento dell'Albero" sempre di Trilussa.

I Bambini si fanno cerchio, si fanno nido intorno a chi legge. C'è raccoglimento e protezione, c'è dolcezza e riconoscenza.

A chi dice che queste feste non hanno importanza io dico che oggi ho visto un albero felice mentre le note della canzone: "Io sono come un albero" arrivavano fino ai rami più alti.

"Essere come un albero, cantano i bambini, sto con i piedi per terra e cerco la luce del sole, così cresco di più".

Parte tutto da qui, ne sono convinta, dall'esperienza delle piccole cose, dal creare sinergia con i nostri amici verdi e raccontare tutto , con una foglia in mano, alla mamma ed al papà quando si torna a casa.

I bimbi erano attenti, ricettivi ma anche leggeri e spensierati. I bambini diventano maestri.

La Signora Marignani decide di premiare con una bella medaglia ogni bambino, un piccolo albero che poggia sul cuore e tutto diventa amore. Un grande omaggio che si trasforma in sorpresa ed ecco la meraviglia...

Andrea ha trovato una ghianda germogliata.

Sei stato fortunato, gli dico! Hai nella mano un sicuro alberello!

Lui resta fermo, con quel piccolo essere in mano, delicato come una piuma e mi guarda , uno sguardo che cresce e si fa fiero.

Andrea ha visto una ghianda che ha deciso di essere Pianta.

Portalo a casa, Andrea, e mettilo in un vaso con il germoglio che spunta verso su e poi resta a guardare. Ma porta pazienza, il Tempo farà del suo meglio.

Dopo alcuni minuti gran parte dei bimbi erano in cerca di altre ghiande fortunate, la voce è arrivata lontano , si fruga tra le foglie, ecco manine piene e tasche riempite! Si torna a casa tutti con l' albero nel cappotto.

Qui si festeggia d'avvero, si parte da zero, non una piantina in regalo, ma un seme in culla, un seme da crescere e da coprire, un seme da adottare.

Bisogna far spazio a chi vuole diventare grande, c'è bisogno di terra, di acqua, di mesi e primavere, ma tutti crescono prima o poi: chi con le scarpe sempre più grandi e chi con radici sempre più salde.

L'Esperienza lenta si fa Madre oggi, l'attesa sconosciuta in un Mondo che corre troppo veloce diventa genitore ed abbraccia lo stupore della scoperta e della speranza.

Gli alberi sussurrano questo ed i bambini sanno capire il loro linguaggio, non distraiamoli dal dialogo.

Queste ghiande sono le discendenti nobili di una grande Regina, esse hanno un corredo genetico potente e coraggioso, sapranno essere temerarie nei loro vasetti di terracotta.

Scatta l'esperienza, spunta la conoscenza e vince la consapevolezza.

Gli insegnanti portano i bambini a salutare la "Principessa", purtroppo recentemente crollata, a causa di un brutto Fortunale, la quercia più piccola, ma comunque imponente, non ce l'ha fatta ed è caduta vuota del suo peso.

La giusta attenzione anche a questo albero che ci ha lasciato, come un doveroso saluto ad una grande Eroina che ha resistito per tanti anni.

Voglio ringraziare i miei nuovi amici: Antonio e d il Maestro Tarquinio Tolassi che senza troppe cerimonie si sono mossi semplicemente per aprirmi i cancelli del Casale le Querce.

Ammiro il Signor Luigi Marignani e sua moglie Vona Maria perché la loro severa protezione permette a questi alberi di vivere felici ed indisturbati. Grazie infinite per la disponibilità, l'accoglienza sempre dimostrata, interesse per il concreto e per la Cultura che si veste di Bellezza.

Un ringraziamento speciale agli insegnati: Anna Maria Boni, Cinzia Orsini, Stefania Di Vico, Tommaso Grecco ed il Professor Michele Incelli. La loro professionalità, l' impegno e l'affetto per i bambini saranno sicuramente un investimento prezioso a favore di chi , un giorno, avrà in mano il Timone del nostro Patrimonio Arboreo e Forestale.

Si Ringrazia il sempre presente Vice Sindaco di Patrica Angelo Gatti, all'Assessore Simoni Fiorella ed il Consigliere Andrea Savone in rappresentanza della Pubblica Amministrazione.

Antonio ci chiude il cancello alle spalle, torna il silenzio tra le querce, le grida dei bimbi sono ormai lontane, tutto è quieto ma l'aria è diversa e qualcuno di noi ha appena seminato bene le sue ghiande: presto cresceranno.

Susanna Vecchioni

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